venerdì 18 marzo 2011

Digable Planets :Crossover is in the air


Nel 1993 si assapora aria di cambiamento, distrutto il muro di Berlino(1989), è il momento perfetto per abbattere barriere stantie, oltre i confini di classificazione di generi musicali. Oltrepassare le porte di Ercole verso l’infinito ed oltre. Per onor di cronaca, negli anni ottanta Run dmc e Aerosmith, Public enemy e Slayer hanno fatto il primo passo verso il  crossover, mescolando come abili stregoni del ‘500 hip-hop e rock. I primi cantano insieme al rockettaro Styler nell'ormai storico video di "Walk this way"(1986), i secondi campionano a sorpresa il riff di  chitarra di "Angel of death" nella canzone "She watch channel zero"(1988). Ma i Digable Planets con l'album d'esordio "Reachin'(A new refutation of time and space) nel 1993 si spinsero decisamente oltre, verso inimmaginabili lidi illimitati di maree sonore. Colpiscono nel segno, fondendo il flusso di rime rap di strada con un incantevole base di jazziana memoria. Quando meno te l'aspetti in sottofondo compaiono sfumanti arcobaleni millecolori. E' difficile capire dove comincia la base di tromba e dove finiscono i raggi di dialettica ritmata. Accendo lo stereo, per avere un po' di compagnia in una fredda serata di inverno, seduti sulla poltroncina vicino al camino, stanchi morti dopo una giornata stressante, potremmo collassare nel sonno all'istante, invece finiamo per sognare a occhi aperti, non ricordandoci più da dove proveniamo("Where I'm from"). Un viaggio nel tempo e nello spazio("Time & space"). Alzo il volume, mi chiedo se  i De la soul abbiano deciso di fare jazz,  forse sono sotto  acidi, eppur avevo bevuto solo un succo di aranciata? Tranquilli, i digable planets fanno questo effetto. Rime perfette, ritmo hip-hop, groove , ma impreziosite da un retrogusto di altri tempi, l'i-pod si trasforma in una radio degli anni 20(,"It's cool like dat"). Chissà, forse nella mente si crea un mash-up tra un canzone di Nina simone e  una di Nas. Basta ragionarci troppo, dov'è la mia testa? Mi sa che l'ho persa in questa fuga dalla realtà.("Escapism"). Conclusione? Esperimento riuscitissimo, niente abiura per questi scienziati pazzoidi, sarà più difficile da digerire  della rivoluzione copernicana, ma è sotto gli occhi di tutti, hip-hop e jazz formano un reazione chimica. Supportati dal successo di vendite, i digable planets ritornano in laboratorio, pardon studio di registrazione, per dare alla luce  a un nuovo capitolo della storia"Blowout comb"(1994). Un ritorno alle origini underground. Il disco si smarca dalle influenze jazz, per dar più spazio a sonorità rap. Il pubblico apprezza, ma qualcosa si rompe negli equilibri di gruppo, incominciano le prime divergenze creative fra i vari componenti. I pianeti non sono più allineati.


Antesignani:





Digable planets



2 commenti:

face ha detto...

i digable planets me li ricordo con simpatia ,facevano una musica divertente.mi piacevano anche i galliano , oramai non se li fila piu'nessuno.....

Overthewall91 ha detto...

Sono finiti nel dimenticatoio...