lunedì 4 luglio 2011

Saccharine trust - Paganicons

Artista :Saccharine Trust
Titolo: Paganicons
Genere:Post-Punk, Post-Hardcore
Anno: 1981

Tracklist:
1.I have...
2.Community lie
3.Effort to Waste
4.Mad at the Co.
5.I am Right
6.We don't need Freedom
7.Success and Failure
8.A Human Certainty


"Paganicons". È il disco punk che non ti immagini. Sgraziati, sarcastici, nichilisti come molti altri gruppi, i Saccharine Trust, band della south bay area, sono però capaci di cogliere nel segno con pause inaspettate, potenti e liberatorie, tanto quanto un urlo in metropolitana nell'orario di punta, e con progressioni chitarristiche non fini a se stesse come spesso capita nel prog o nel metal. Jack Brewer (chitarrista) e tutta la band, dal cantante Joe Baiza al sassofonista Steve Moss anticipano i tempi, quando solo più tardi, verso la fine degli anni ottanta si formeranno una serie di gruppi di jazz-punk, Naked City su tutti. Dettaglio non da poco, i Saccharine Trust, sono stati i primi a sperimentare qualcosa che all'epoca e forse ancora oggi, non risultava e non risulta ben chiara, com'è possibile far incontrare due mondi, apparentemente opposti, il punk e il jazz e non creare un obbrobrio imbarazzante.Il segreto fondamentale è  nell'aggiungere e non togliere. Mi spiego, i Saccharine Trust sono una punk band a tutti gli effetti, la copertina di Paganicons è un colpo allo stomaco come lo può essere quella di Damaged dei Black Flag (con cui per altro i Saccharine Trust hanno più volte condiviso il palco, anche per via dell'etichetta discografica in comune, la Sst), i testi ritraggono un perfetto quadro nichilista della società, particolarmente indicative e suggestive a riguardo sono We don't need freedom e Success and Failure, Community Lie. Brewer e soci non hanno rinunciato all'espressività violenta e sarcastica dell'hardcore punk crudo e puro, semplicemente in Paganicons si nota, piacevolmente, quanto gli inframmezzi, le jam risaltino il senso di precarietà, dubbio, di quel "non si sa mai" cosmico"  sempre più forte nell'uomo moderno, passato dal successo al fallimento quasi imminente. Dallo sbarco sull'uomo della luna ai disastri nucleari di Cernobyl e Fukushima. Esemplare è l'immagine di copertina con in primo piano un mezzo busto, in quanto descrive più di mille parole il senso di rassegnazione di fronte all'ineluttabile futuro di incertezze . Le stesse incertezze che affliggevano Kurt Cobain, leader dei Nirvana, e i Sonic Youth. Il primo ha inserito Paganicons nella sua top 50 dei suoi album preferiti, i secondi hanno inciso una cover di "I am right" per la compilation della Sst "The Melting Plot".

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