mercoledì 29 febbraio 2012

Ved Buens Ende- Written in Waters



“Written in Waters”, capolavoro del black metal norvegese, è uno di quei dischi che ti spiazzano. Soprattutto se non si è amanti sfegatati del black metal e del metal in generale. Il metal, generale musicale tra i più bistrattati, spesso tacciato di ripetitività, banalità e scarsa originalità: in pratica un genere che ripete i soliti stilemi ritriti, della serie poche idee ed espresse pure male. Le solite critiche pregiudizievoli forse o semplicemente un amore non corrisposto, trasformatosi facilmente in odio. Non lancio il sasso e nascondo la mano, fino a qualche anno fa, ero anch’io una detrattrice del metal o forse lo sono ancora oggi in maniera minore. Grazie al technical death- metal californiano ( Death, Atheist) e in particolar modo grazie ai Ved Buens Ende, ho cambiato idea (in parte). Quest’ultimi si distinguono in modo particolare per certe influenze jazz nel drumming e sperimentazioni tra il free-jazz e il prog, si formano ad Oslo nel  1993 dall’unione del batterista/cantante Carl-Michael Eide (Satyricon, Ulver, Dødheimsgard), del bassista Skoll (Arcturus, Ulver) e del chitarrista Vicotnik (Code, Dødheimsgard). Diffondono un primo demo “Those who caress the pale” (pubblicato nel 1997), che gli frutta un contratto con l’etichetta britannica Misanthropy Records, per la quale nel 1995 rilasciano il primo ed unico album “Written in Waters”. I Ved Buens Ende rappresentano  un band atipica nel panorama black metal, muovono da influenze post-rock e prog per quanto riguarda la forma dei brani. Le strutture portanti dei pezzi ricordano le interminabili cavalcate post-rock, ma  il cielo alle nostre spalle non è limpido. Un’ atmosfera plumbea e cupa pervade tutto il disco, un po’ come se ci trovassimo quelle in cui giornate in cui non smette mai di piovere. La speranza di vedere dietro le nuvole un accenno di rasserenamento non muore mai, non può piovere per sempre e forse le pause da inframmezzo (Coiled in Swings, Autumn Leaves) al cantato screamo (Den Saakaldte) e ai riff più pesanti segnano una continua ricerca di vie di fuga dai  percorsi musicali già solcati in passato. La sperimentazione di nuovi paesaggi sonori  subisce una battuta di arresto nel 1997: la band si scioglie. Nel 2005 il leader Eide riprende il discorso lasciato a metà con i Ved Buens Ende e forma i Virus.  Poco importa, se i Ved Buens Ende non esistono, il genio creativo di Eide è ancora all’opera, pronto a rivoluzionare di nuovo il concetto di black metal.